Archivio per ottobre 2010

29
Ott
10

In giro a provare altri ampli

Venerdì mattina dopo aver espletato impegni scolastici anche se a scuola non dovevo andare ( :roll:) inforco la bici e vado a provare altri ampli in quanto sono sempre alla ricerca di un valvolare che rimpiazzi il mio Vypyr 30 watt che più passa il tempo più si dimostra essere un acquisto valido con un bel suono (ma le valvole?  :-P)

Primo negozio e trovo due usati:
1 – un Randall 60 watt, quello con le ‘autoradio’ da inserire cioé dei moduli con le valvole che ‘richiamano’ ampli del passato; provo a sollevarlo, ma pesa da bestia ed è un 60 watt… ok, lo lascio lì e manco lo accendo.
2 – Fender super 60, praticamente mezzo twin reverb: lo provo?

Fender super 60

 

  

Non ho mai provato un Fender e la curiosità è tanta; pesa non una, ma due bestie: ma ci hanno messo dentro anche chi l’ha fatto?  😡 Ormai ho una certa età, mezzo secolo, e certi sforzi sono da evitarsi, ma la curiosità vince: attacco la spina e vengo inondato da un pulito tipicamente Fender che è veramente bello. Per la prova uso una Strato dell’83 trovata usata in negozio: è come la mia, ma nera e fa parte di quella serie sfigatissima con solo 1 volume e 1 tono dato che al ‘terzo’ posto c’è la presa jack. Mi prende un gran senso di nostalgia a pensare com’era la ‘mia’ Strato prima del delirio che mi prese: suona bene, altro che serie sfigatissima, manico robusto, pickup eccellenti e il tremolo che fu cassato subito funziona bene, sicuramente meglio del vintage a 6 viti. Ma sono qui a parlare dell’ampli; aggiungo il riverbero ed è goduria pura: l’accoppiata Fender Strato + ampli Fender sui puliti fa venire la pelle d’oca tanto è bella, presente e ‘fisica’. Schiaccio il bottoncino del drive per cambiare canale non senza aver abbassato prima il volume: una buona abitudine. Gain a ore 3, volume a 1 e… bassino come volume, tutto qua? Alzo di una tacchettina il volume, roba da 1,2 massimo, sparo un power chord e… mi autopettino!!!!!!!!!  icon_omg.gif Basta spostare di un millimetro la manopola del volume e passi dal sussurro all’amplifon per sopraggiunta sordità. Ma siamo matti? Che razza di gestione del volume è? Comunque la ‘pasta sonora’ della distorsione non fa gridare al miracolo; torno a fare il camallo e riporto l’ampli dov’era: sul pulito nulla da dire, ma mi pare pochino.

Provo di nuovo il Blackstar HT40 che ha tutte le carte in regola per essere il mio ampli: suono british, sufficiente versatilità, non troppo pesante, valvole EL34 (se ricordo bene), look retrò, prezzo abbordabile, ma… ma manca di personalità, non riesco a trovarmici: assurdo, no?

Mi viene consigliato di provare l’Epiphone Blues Custom che con i suoi 30 watt, 2 coni Eminence, persino valvola rettificatrice e la possibilità di portarlo a 15 watt sembra proprio un bell’oggettino; anche il prezzo è abbordabilissimo, ma ragazzi… non riesco neppure a sollevarlo, devono averci messo il marmo dentro!!!!  😦 Lo proverò un’altra volta, non voglio mica prendermi uno strappo alla schiena  😦

Esco dal negozio non senza aver dato un’occhiata alla rastrelliera dell’usato e mentre poso la chitarra usata per la prova scopro che la mia Fender messicana data in permuta neanche 15 giorni fa è sparita: chiss° chi la presa, era comunque un’ottima chitarra battuta ai punti da una strato di razza un po’ particolare. Sapere che altri hanno la chitarra ‘forgiata’ da me mi fa un po’ impressione, ma tant’è…

Stavolta a piedi mi faccio un bel pezzetto per raggiungere il negozio della concorrenza.
Entro e trovo il commesso spossato da una lunghissima prova con un ragazzo che era lì da più di un’ora a testare una Vintage modello stratocaster color fiesta red: mi ha ricordato i miei primi tempi, anni e anni fa, anche se non sono mai sceso a tali livelli: chiedere a che servono le manopole con su scritto tono  ❓  icon_acc.gif  icon_maseifuori.gif
Chiedo di provare il VOX AC15 e vengo accolto come il salvatore della patria: mi viene data una Strato messicana sunburst a 3 toni uguale alla mia, quella che non ho più (ma è una congiura?  :x)

VOX AC15CC1


Cominciamo con il dire che non è quello che volevo provare io, ma la versione precedente quella ‘scrausa’ cinese con cono ‘made in schifo’ ed un solo canale; la versione nuova, che avrei voluto provare io, ha come sigla VOX AC15C1, giusto per non confondere gli acquirenti :-(, ha il cono Greenback, ha due canali, anche se con ingressi separati, e controlli di volume del pre e del post. Devo accontentarmi, ma posso farmi comunque un’idea del suono VOX ed è un buon suono. Pulito british veramente bello, lontanissimo da quello fender, ma molto bello, quasi ‘tintinnante’ (che razza di termini uso?), anche qui la Strato si trova a suo agio. Basta un pizzico di riverbero, passate le ore 9 per me è inusabile, e il suono assume spaziosità ed aria; per farlo saturare qui si suda, bisogna tirargli il collo e rimane ancora bello pulito, ma ne viene fuori un suono alla Blackmore di Perfect Strangers. Gli manca solo un po’ di corpo e distorsione, ma siamo lì, proprio da quelle parti. Suppongo che la nuova versione suoni ancora meglio, ma per i miei gusti questo ampli va aiutato esternamente con qualche pedale affinché si raggiunga il grado di saturazione che piace a me; sarebbe bastato quel pizzico in più… Comunque per essere quella ciofeca che tutti dicono sui forum per me se la cava benissimo, direi che è poco versatile e necessita di volume per farlo saturare.Mi guardo in giro e vedo un Marshall: lo accendo e in 4 secondi netti trovo il suono che piace a me: oramai i Marshall li conosco troppo bene ed hanno il loro suono inconfondibile. Non chiedetemi il modello, non lo so e non so neppure che modello fosse: era un combo che suonava Marshall, tutto qua.

Poco oltre ne vedo un altro, mi incuriosisce e lo provo.

Blackheart BH15-112 Handsome Devil

Non so praticamente nulla di questa marca, vedo scritto in piccolo Crate, ma mi dice poco di più. Inserisco il jack e… suona e suona bene, ottima ‘pasta sonora’, molto british, ma più verso Marshall che VOX. Pulito caldo e tirandogli il collo esce proprio il suono tipico valvolare molto reattivo al tocco ed alla manopola del volume, anche un po’ ‘cremoso’; può essere usato anche a 7 watt, in origine sono 15, ed è abbastanza gestibile. Non sarà versatilissimo, non direi proprio anche perché ha un solo canale, ma quello che fa, lo fa bene; purtroppo anche questo, come il VOX, sembra fermarsi un po’ troppo presto come saturazione per i miei gusti. Sul web leggo che è perché ha solo 2 valvole nel pre mentre il Classic30, ad esempio, avendone 3 spinge di più. Leggenda metropolitana? Il prezzo è buono e c’è anche, con una spesa di poco superiore, in versione testata + cassa che divide i pesi ed ha un cono da 75 watt (qui mi viene detto che suona pure più forte con quel cono, ma non mi fido più di tanto: non mi risulta che aumentando il wattaggio sopportabile dal cono aumenti anche il volume  ❓ anche se non escludo che un cono più efficiente lo faccia suonare meglio). Restituisco a malincuore la strato sunburst a 3 toni 😡 che detto tra di noi suonava con una ‘pacca’ non indifferente, alla faccia dei denigratori, e me ne esco dal negozio (vengo buttato fuori perché orario di chiusura, comunque ho un tale standard nel capire il suono degli ampli che ho fatto tutto in 20 minuti, qui non c’era nulla da spostare, per fortuna).

C’è un bel video su youtube di questo ampli fatto da uno, però, che fa suonare bene tutto (non come l’altro zazzeruto che picchia dentro la sua simil-Les-Paul a manetta e non ci si capisce una mazza di come suonerebbe con una Strato  :roll:)

Il Blackheart è stata una piacevole sorpresa: per farlo suonare come piace a me serviranno i pedali? Se sì quanti? Va beh, queste cose su MusicOff le sanno di sicuro; torno a casa, pedalata di 4 Km. come minimo, mangio e corro a scrivere.

Ora a voi i commenti e intanto il Vypyr resiste a tutto  😎

25
Ott
10

Inno all gioia: i ‘miei’ primi 50 anni

Oggi compio mezzo secolo… ok, diciamo 50 anni che fa meno impressione. Per festeggiare ho scelto un brano del mio repertorio insolitamente ‘gioioso’; spero sia di vostro gradimento. Ecco qui sotto la presentazione.

Ed ecco invece l’arrangiamento rock dell’Inno europeo.

15
Ott
10

Rolling Caster… cioé?

Quello che è passato è stato un mese molto particolare in cui, per la prima volta, sono finito in ospedale due volte per subire due interventi che saranno anche stati di Day Hospital, ma non hanno certo contribuito a tranquillizzare la mia esistenza. A questo si aggiunge il fatto che luglio e agosto, appena finite le ferie, ho cominciato ad avere dolori al braccio sinistro e mi hanno diagnosticato un’epicondilite: buffo, no? Ho il gomito del tennista: non gioco a tennis e non sono mancino 😦 Quindi nell’ultimo mese, sempre quello dell’ospedale, sono andato anche a fare 3 sedute di onde d’urto che qualcosa hanno fatto, ma non sono state risolutive: tutti gli interpellati mi hanno detto che la chitarra non è la colpevole ed in effetti il tutto mi è venuto in un mese in cui non ho suonato. Se state attenti alle date scoprirete che le uniche volte che ho suonato la chitarra è stato proprio in concomitanza dei miei video; a scanso di equivoci ho azzerato quasi tutto anche se mi spiace. Ma non scrivo per raccontarvi le mie lagne, ma per rendervi partecipi del mio riordino del parco chitarre. Cinque sono troppe e con il male al gomito poi sono uno spreco: devo scendere a quattro, ma quale fare fuori? Semplice: l’ultima entrata, la BaCH stratocaster. Sia ben chiaro, chitarra che fa il suo onesto lavoro e con le ‘mie’ modifiche è pure migliorata parecchio, ma a qualcosa dovevo rinunciare. Credevo di avere enormi difficoltà a venderla ed invece è stata pure contesa tra due miei colleghi di lavoro: alla fine ha vinto il Don (un prete per davvero) che fa lezioni pomeridiane di chitarra con me a 13 ragazzi della scuola in cui insegno. Dopo Frate Metallo avremo Don Blues; il bello è che lui suona la ‘musica del diavolo’ ed io ascolto la classica e le composizioni organistiche 😆 Quindi è già un paio di settimane che non è più mia, ma la vedo e la sento due volte alla settimana e devo dire che suona davvero bene: te credo, 2 pickups del Fender Custom Shop!!!!!!!!!!!!! Ma non ero ancora contento, la mia Strato messicana, quella che avevo ‘beckizzata’, pareva aver esaurito il suo compito e nonostante fossi contento delle mie trasformazioni volevo qualcosa di più e di diverso. Quindi tra un’operazione e l’altra, tra una medicazione e un togli i punti (ne ho ancora un bel po’ nel fianco), un cercare l’ampli piccolo dei sogni eccetera eccetera… mi è venuto lo sghiribizzo di prendermi la Fender Classic Player 60 che altro non è una chitarra come la mia già curata in tutti i particolari e con quel qualcosa in più di ‘vecchio’ che cercavo. Nel mio negozio di fiducia non c’era e l’ho ordinata così a scatola chiusa: ero deciso!!! Ieri vado a provarla e… il principale difetto che aveva la mia messicana, due spuntoni nel palmo destro in quanto le viti di regolazioni della sellette del Mi basso mi ‘bucavano’ la mano, era bello presente anche sulla Classic Player 60. Mannaggia!!! Certo si può rimediare facilmente a ciò accorciando le viti, ma… La classic Player 60 è una buonissima chitarra con interessanti ed uniche peculiarità che mischiano la vecchia tradizione con il nuovo in modo intelligente e non troppo invasivo: ad esempio il manico bello pieno, ma tastiera piattina e tasti grossi, tremolo a due viti, pickups custom ’69, ecc. Però… però non era quel salto in avanti che mi aspettavo ed ho rinunciato all’acquisto. Mentre guardavo l’usato vedo una strato stranissima: sembra una classic 50 reliccata con una stranissima piastra per il manico.

Rolling Caster? Collection Guitars? La famosa lingua dei Rolling Stones? E che è? L’amico Stefano, bello avere un amico in un negozio di strumenti, mi spiega tutto: che è un liutaio di Milano, che prende pezzi sparsi in giro di Fender messicane, rivernicia alla nitro, le relicca e costruisce pure i pickups. Interessante: tengo sotto mano la mia, la Classic Player 60, una classic 70 (giusto per provarla) e questa e faccio un test-confronto su uno stupendo Hughes & Kettner Quad EL84  (un ampli che vorrei avere, ma non ho il denaro, potrei averlo vendendo qualcosa e facendo sacrifici, ma aspetto di vedere se mi guarisce il gomito altrimenti… con la musica ho finito 😦 E pensare che è l’unico hobby che ho!) La classic Player suona bene, ma l’ho già scartata, gli stavo dando solo una seconda possibilità; la mia la conosco bene, ma ho voluto ripassarne il suono; la Classic 70 mi piace un casino anche se ha il manico fino fino; la Rolling Caster… VACCA BOIA SE SUONA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Faccio tutte le prove incrociate del caso, ma è strepitosa e quando la malmeno con la leva sta pure accordata mentre la Classic Player 60 che ha corde vecchissime – dita nere in 5 minuti netti – fa ‘cric-cric’ per ogni dove (deve essere regolata poverina). Classic Player 60 via definitivamente anche se è un chitarra più che discreta. Classic 70 ottima, ma era uno sfizio provarla: era natural con il palettone, ma tastiera in palissandro: ne ho già una con quel manico. Rimangono la ‘mia’ e questa ‘Rolling Caster’: la lotta si fa dura! Metto l’ampli su clean e… sul pulito ha il doppio del volume della mia: “E questi sarebbero pickups artigianali”? Ha il sunburst a 2 colori mentre la mia quello a 3 che mi letteralmente impazzire; manico in acero mentre io volevo quello in palissandro per mantenere l’equilibrio del mio parco chitarre, ma… SUONA!!!! Esprimo i miei dubbi a Stefano che, conoscendomi da una vita, mi fa: “Compri la chitarra per il look o per come suona?” Mi vergogno un po’, ma per quelli della mia generazione certi look sono mitici. Alla fine mi fa: “Vuoi veramente capire la differenza tra le due? Suonale da spente”. Faccio un mi minore sulla mia e poi sull’altra: ma suona il doppio anche da spenta!!!!!!!!!  La prendo al volo; la differenza con la mia data in permuta è minima, mi avanzano pure i soldi dalla vendita dell’altra: da non credere. Mi monta una muta da 009, perderò in volume, ma mi auguro di salvare il mio braccio (prima che ‘grippasse’ avevo suonato per un mese la BaCH stratocaster con le 010, con la quale ho registrato tutti i primi step del contest; non sarà stata lei, ma meglio non rischiare). Eccola a casa la mia ‘Rolling Caster’.So che molti sono contrari alla reliccatura, ma io la vedo come una finitura come un’altra e poi mi pare che questa sia stata fatta ‘cum grano salis’, mi pare credibile e non pacchiana.Sarà anche solo il sunburst a 2 toni, ma la vernice alla nitro opaca mi fa letteralmente impazzire; la luce evidenzia che il corpo è in 2 pezzi e già questo non è facile da trovare, ma vi assicuro che se è evidente dal retro, dal fronte sembra un pezzo unico (anche se so che non conta un piffero).Finalmente ho una paletta con il famoso ‘Spaghetti logo’; ok, ora ho praticamente 4 strato di cui 3 con manico in acero ed una solo con il palissandro… tra l’altro due con paletta piccola, io che sono un palettone-fan… dite che sopravviverò? 😆
Da notare il capotasto in osso: una primizia per me. Adesso devo sperare che mi passi il male al braccio sinistro, che ogni tanto si presenta come affaticamento all’avambraccio, per poterla suonare e farci una recensione seria. 😉




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Mauro Principi

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